Luca Ferrari (Luca da Reggio)
Giove e Semele

Luca Ferrari (Luca da Reggio)
Giove e Semele

Luca Ferrari (Luca da Reggio) (Reggio Emilia 1605 – Padova 1654)
Giove e Semele
olio su tavola

L’opera
L’impaginazione orizzontale, l’episodio con due personaggi presentati per tre quarti, il soggetto mitologico dai risvolti licenziosi senza tuttavia ammonimenti morali, la seducente tavolozza e le espressioni patetiche conferiscono a questo dipinto un valore emblematico nelle composizioni di Luca Ferrari destinate ai collezionisti veneti. Il quadro presenta Semele che, sedotta da Giove e in cinta di Bacco, cade vittima della gelosia di Giunone, che la convince a chiedere a Giove di apparirle nella divina, sfolgorante bellezza. Nel dipinto, giove sembra voler occultare la forza distruttrice della folgore ed esibisce piuttosto lo scettro. Invano, perché Semele finirà inevitabilmente folgorata dalla bellezza del padre degli dei che interverrà a salvare almeno il concepito Bacco, cucendolo nella propria coscia. L’artista esorcizza gli aspetti violenti dell’episodio ricorrendo a seducenti elementi profani quali la nudità dei personaggi, la ricchezza cromatica di mantelli e tendaggi e l’espressione convenzionale di un sentimento controllato dalla grazia.

L’autore
La formazione dell’artista avviene nella sua città, attorno al cantiere della basilica della Ghiara che richiama i principali pittori emiliani: Guercino, Ludovico Carracci, Alessandro Tiarini, Lionello Spada, Carlo Bononi. L’orizzonte dell’artista si fa più ampio, includendo la cultura reniana e influssi ferraresi, mentre il trasferimento a Padova gli dà accesso ad una nuova tradizione figurativa. La dialettica stilistica si svolge tra due poli, emiliano e veneto. Nel veneto, il pittore si dedica soprattutto ai quadri da stanza (Davide con la testa di Golia, Clemenza di Scipione e altri) attento agli esiti degli artisti del luogo, ma sensibile anche al clima internazionale della laguna con artisti come Nicolas Régnier e Desubleo. La grande stagione decorativa di luca da Reggio sarà segnata da un rientro nella città natale dal lavoro alla basilica della Ghiara, cui seguirà quello a villa Selvatico Emo-Capodilista di Battaglia Terme a Padova.