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riparte il bando WelCom

WelCom atto secondo. Riparte il bando che la Fondazione Manodori ha indetto lo scorso anno a sostegno di iniziative per le nuove fragilità.

Un milione di euro in tre anni per migliorare la qualità della vita nella nostra provincia individuando servizi innovativi nel campo del welfare. WelCom si pone l’obiettivo di progettare in modo condiviso una serie di attività in grado di rispondere a reali esigenze e difficoltà – nate anche a seguito della recente crisi economica – che tuttora incidono sulla vita delle famiglie e dei cittadini della nostra provincia.
Dopo il primo finanziamento di 300.000 euro per il 2017, sono stati individuati per il 2018 nuovi temi di particolare attualità. Il valore economico del sociale e le potenzialità sociali di iniziative nate in campo economico.
Su questa linea la Fondazione Manodori il 6 e il 23 febbraio organizzerà due incontri di approfondimento, invitando rappresentanti di enti ed istituzioni, del terzo settore, del mondo delle imprese a confrontarsi con esperti e con chi ha già sviluppato buone pratiche in questa direzione in altri territori.

“Con la seconda fase di Welcom – ha detto Gianni Borghi – si affronteranno le dinamiche sociali connesse all’ambito economico. Si apre quindi una prospettiva nuova anche per la Fondazione Manodori e verranno coinvolte tutte le forze in campo per individuare percorsi coerenti con un contesto sociale in rapida evoluzione”.
Il primo incontro “Dal welfare aziendale al welfare di comunità” sarà centrato su esperienze di welfare nato da contesti aziendali e sul valore che il welfare aziendale può assumere per la comunità territoriale di riferimento.

“Siamo interessati ad esplorare una visione ampia di welfare comunitario – interviene Riccardo Faietti del CDA della Fondazione – interventi e azioni che prevedano il protagonismo di molteplici soggetti del territorio, profit e no profit, privati e pubblici. Una riflessione e una costruzione condivisa che parta dall’analisi del bisogno per esitare in idee e proposte innovative”.

Il secondo appuntamento sarà “Attivattori. Generatività di energie di comunità” avrà come focus lo studio di esperienze di attivazione della comunità e dei cittadini per generare occasioni di utilità economica e relazionale in risposta alle vulnerabilità emergenti.

“Con questo percorso intendiamo promuovere il potenziale valore sociale ed economico che può essere generato dall’intervento dei cittadini nei rapporti di prossimità. – aggiunge Gino Mazzoli del Consiglio Generale – Da qui nasce l’interesse ad accompagnare la costruzione di reti fiduciarie, supportare la proattività e la disponibilità nei cittadini (soprattutto in quelli non già impegnati sul piano sociale e politico) a mettere a disposizione tempo, energia, passione e intelligenza per collaborare alla gestione di attività utili per sé e per altri.”

Su questi temi di approfondimento si aprirà la contestuale chiamata di idee che – come per la prima edizione – chiederà agli enti del territorio di presentare proposte che verranno poi sviluppate nei laboratori di progettazione.