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i tesori di Monducci

Un altro prezioso tassello è stato aggiunto al mosaico del patrimonio pubblico dei cittadini di Reggio Emilia. La Fondazione Manodori ha depositato presso la Biblioteca Panizzi la Raccolta Elio e Raffaella Monducci di libri rari e di pregio, costituita da 189 opere per un totale di 231 volumi in gran parte a stampa e dallo schedario di lavoro dello studioso.

Elio Monducci (1921-2012), apprezzato studioso di storia reggiana e autore di importanti studi che hanno fatto emergere le fonti archivistiche relative a tanti momenti della storia artistica e letteraria della nostra città, fu anche un raffinato e competente collezionista di dipinti dell’Ottocento e Novecento e di libri antichi e moderni, sempre legati ai suoi interessi di ricerca. La Fondazione Manodori, nella consapevolezza dell’eccezionale interesse per la nostra comunità di queste raccolte, ha operato, con il concorso dello stesso Monducci, per poterle acquisire, mantenerne l’integrità e consentirne un uso pubblico.

L’iniziativa è stata presentata oggi da Annalisa Rabitti, assessore alla cultura del Comune di Reggio Emilia, Mariachiara Visconti, consigliere della Fondazione Manodori, Giordano Gasparini, diretto della Biblioteca Panizzi, Roberto Marcuccio, responsabile sezione manoscritti e libri a stampa antichi Biblioteca Panizzi.

Una volta formalizzata l’acquisizione, la Fondazione Manodori promosse nel 2008 a Palazzo Pratonieri e nel 2014 a Palazzo da Mosto un’esposizione dei dipinti e dei libri raccolti da Monducci, in modo da mostrarne alla città la ricchezza e l’interesse. I dipinti furono ceduti alla Fondazione all’atto stesso dell’acquisizione, mentre i libri furono lasciati nella disponibilità di Monducci vita natural durante, in modo da consentirgli di continuare i propri studi. Sia la Fondazione, sia Monducci convenivano comunque sull’opportunità che a tempo debito i libri fossero depositati presso la Biblioteca Panizzi, quale sede idonea a conservare e valorizzare la straordinaria collezione, in modo da garantirne la fruibilità pubblica.

A rappresentare i molteplici campi d’interesse di Monducci, la raccolta si articola in tre sezioni. Nella prima, sono collocate importanti opere di stampatori reggiani dal Quattrocento all’Ottocento, in particolare tre rari incunaboli pubblicati da Francesco Mazzali, tra i più importanti stampatori nella Reggio dell’epoca. Nella seconda sezione, le edizioni rare e di pregio, si segnala l’edizione del 1521 dei dieci libri del De architectura di Vitruvio, illustrata con incisioni tratte da disegni di Cesare Cesariano, artista al quale Monducci ha dedicato numerosi studi. La terza sezione, dedicata alla letteratura cavalleresca, contiene pubblicazioni relative all’opera di Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo e Alessandro Tassoni, con edizioni dell’Orlando innamorato e del Furioso dal XVI al XIX secolo e della Secchia rapita dalle prime edizioni parigine e veneziane del Seicento, fino a interessanti edizioni del primo Novecento.

Questo importante fondo librario, ora interamente depositato presso la Biblioteca Panizzi, sarà fruibile entro fine anno  da parte degli studiosi.

Elio Monducci è nato il 4 marzo 1921 a San Prospero Strinati da una famiglia di maestri elementari. A Reggio compì gli studi superiori in ragioneria, prima di laurearsi in Economia e commercio all’Università di Parma. A 23 anni sposò Raffaella Romagnoli, dalla quale ebbe due figli. Per 30 anni lavorò da commercialista, prima di diventare banchiere, a metà degli anni ‘80: consigliere, poi vicepresidente e infine amministratore del banco di San Geminiano e San Prospero. A metà degli anni Novanta rilevò con una cordata di imprenditori la Pallacanestro Reggiana, allora in cattive acque, conducendola nelle vesti di presidente fino alle semifinali scudetto della stagione 97-98.

Una figura di spicco dell’economia e della finanza reggiana con un’immensa passione per l’arte. Tra i 27 libri di cui fu autore, Matteo Maria Boiardo. La vita nei documenti del suo tempo, Il volto della basilica. Storia e documenti della facciata di San Prospero, Il tempio della Madonna della Ghiara nei documenti d’archivio: opere frutto di un minuzioso lavoro di ricerca archivistica iniziata negli anni Cinquanta nell’Istituto di deputazione reggiana di storia patria. Durante i lavori di restauro dei monumenti, era il primo ad essere contattato dalla sovrintendenza, che ne apprezzava la competenza e la conoscenza certosina di chiese e palazzi, dalla loro storia fino ai dettagli tecnici.