Marco Gerra
Composizione n.2

Marco Gerra
Composizione n.2

Marco Gerra (Reggio Emilia 1925 – 2000)
Composizione n.2

L’autore
Dopo una prima formazione artistica, segue i corsi di Virgilio Guidi, Giorgio Morandi e Pompilio Mandelli.
Sono gli anni in cui gli artisti italiani si aprono alle esperienze figurative maturate in Europa e in cui si accende il dibattito fra Realismo ed Astrazione.
Gerra, per quasi tutti gli anni Cinquanta, coltiva una pittura figurativa che risente degli insegnamenti di Guidi e Morandi, rivelando un progressivo passaggio dal cromatismo di Cézanne (a cui si ispira il Ritratto di Anna Maria, del 1946), alle figure più plasticamente semplificate di Picasso, dal cui esempio deriva il Nudo del 1949.
Negli anni Cinquanta, ha un deciso spostamento sul versante dell’astrazione, ispirata al rigore della razionalità geometrica di Piet Mondrian (Strutture, 1958), ma anche attenta al MAC (Movimento Arte Concreta), che si sviluppa a Milano fra 1948 e 1952.
Successivamente, impastando i colori con sabbia (Composizione n.2, 1959), sperimenta il significato linguistico della materia, ma lavora anche sul valore che assume l’immediatezza del gesto (Gestualità, 1959).
Memorie cellulari (1961) rappresenta la prima fase di un nuovo percorso. Il passo successivo è lo sviluppo in chiave tecnologicamente aggiornata dell’intuizione di Kandinsky sull’esistenza di un rapporto fra ritmo musicale e ritmo geometrico-cromatico.
In Modularità sequenziale (1963) traduce il suono in forme con linee ondulate e sinusoidali, rivelando un deciso interesse per le ricerche musicali dodecafoniche ed elettroniche. Durante gli anni Novanta le composizioni sembrano voler superare la visione bidimensionale dell’astrazione per recuperare la terza e la quarta dimensione.
Le ultime ricerche confermano la sensibilità di Gerra per le trasformazioni culturali del mondo contemporaneo, in particolare attraverso una serie di Proposte (1999) stampate su plexiglass direttamente dal computer.