Antonio Fontanesi
Eremo dopo il temporale

Antonio Fontanesi
Eremo dopo il temporale

Antonio Fontanesi (Reggio Emilia 1818 – Torino 1882)
Eremo dopo il temporale
olio su tela

L’opera
I tre dipinti furono commissionati ad Antonio Fontanesi insieme ad altre tele da Rodolfo Conzetti, che gestiva a Reggio il “Caffé degli Svizzeri” dove vennero collocati i dipinti fino al 1849.
Eremo dopo il temporale e La cascata sono importanti testimonianze della cultura pittorica di Fontanesi negli ultimi anni della permanenza in patria e rivelano che sull’insegnamento dei suoi maestri locali, Giovanni Fontanesi e Prospero Minghetti, si era ormai innestata la conoscenza delle novità che stavano maturando nella pittura di paesaggio a Roma e a Napoli. Alla visione della natura che fonde insieme elementi realistici e immaginari, nell’intento di raggiungere effetti emotivi e pittoreschi insieme, in queste tele si aggiunge un’attenzione nuova alle rese atmosferiche e ai giochi di luce

L’autore
Nato a Reggio Emilia, ha compiuto la sua formazione artistica presso Prospero Minghetti, dal quale ha assorbito il gusto per un paesaggio idealizzato e d’impianto scenografico, che caratterizza la sua produzione iniziale di decorazioni a tempera per dimore reggiane. Le simpatie politiche per l’indipendenza nazionale, portano Milano e, in seguito, all’espatrio in Svizzera. Il periodo elvetico è segnato da una vasta produzione di litografie di paesaggio da un’intensa attività pittorica, che rivela un rapido cambiamento stilistico dopo un soggiorno a Parigi, dove ha modo di approfondire la conoscenza del paesaggio francese. A Londra, studia invece il paesaggismo di Turner e Constable e a Firenze approfondisce la conoscenza del movimento macchiaiolo. Nel 1869 viene nominato professore all’Accademia Albertina di Torino con la cattedra di paesaggio, la prima istituita in Italia, che lascia per insegnare pittura a Tokio. Fontanesi è annoverato dalla critica fra i maggiori paesaggisti europei e uno dei più importanti incisori italiani dell’Ottocento.