Anna (detta Nina) Ferrari
Il Parco Ottavi

Anna (detta Nina) Ferrari
Il Parco Ottavi

Anna (detta Nina) Ferrari (Reggio Emilia 1878 – 1926)
Il Parco Ottavi
olio su tela, cm19x29,5

L’opera
La veduta de Il Parco Ottavi è un dipinto vibrante, in cui il colore, steso a pennellate giustapposte, è protagonista assoluto.

L’autore
Ricevuta una prima formazione alla Scuola di Disegno di Reggio sotto la guida di Gaetano Chierici e Cirillo Manicardi, Anna Ferrari elaborò uno stile personale, derivato dalle esperienze impressioniste, caratterizzato dall’uso di brevi pennellate che definiscono i punti salienti del paesaggio secondo una poetica emotiva del colore.

Ad allargare gli orizzonti dell’artista furono con probabilità una serie di esperienze compiute al di fuori degli ambienti reggiani: soggiornò a Venezia dal 1909 al 1910, dove potè studiare con Luigi Nono, e dal 1911 al 1912 fu a Firenze dove perfezionò la propria formazione artistica sotto la guida di Francesco Gioli.

Come osservato da Angelo Davoli nella biografia del 1934, nei quadri più tardi lasciò la “buona via intrapresa per tentare le moderne maniere” e, annullando il contorno, si concentrò sulla sovrapposizione dei colori, tesi a restituire un’impressione di insieme e non la minuziosa descrizione dei particolari. In occasione del soggiorno fiorentino frequentò anche la Scuola d’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti, ottenendo fin dal 1913 notevoli risultati alla mostra degli allievi, alla quale prese parte con alcune incisioni a puntasecca. Fula tecnica incisoria in cui raggiunse i risultati più significativi, riscuotendo gli elogi di critici del calibro di Ugo Ojetti. Si dedicò all’incisione di soggetti di varia natura, ma è nel ritratto che raggiunse i risultati migliori. Sue incisioni sono conservate alla Galleria Nazionale di Roma, al British Museum di Londra e all’Accademia di Dresda.