Paolo Ferretti
La prigione di cittadella

Paolo Ferretti
La prigione di cittadella

Paolo Ferretti (Reggio Emilia 1822 – 1904)
La prigione di cittadella
olio su tavola

L’opera
Nei dipinti e nei disegni di Paolo Ferretti riviviono scorci dimenticati della città di Reggio Emilia, in particolare della Cittadella. E’ probabile che elementi dal vero venissero poi rielaborati in studio secondo precisi modelli compositivi. Se sommaria era la resa delle figure, che il pittore inseriva nelle opere per ragioni di equilibrio, come paesaggista affinò una tecnica minuziosa.

L’autore
Lo stile di Ferretti non sembra influenzato dalle sperimentazioni contemporanee sulla pittura di macchia, con cui entrò in contatto durante le numerose mostre nazionali a cui prese parte. Formatosi presso la Scuola di Disegno di Reggio Emilia, frequentò la classe di Paesaggio di Giovanni Fontanesi, fu ammesso alla Reale Accademia Atestina di Belle Arti per meriti artistici e prese parte con continuità alle esposizioni triennali di Modena. Notevole successo riscossero l’Ave Maria della sera del 1850 e La pietra di Bismantova del 1856.

Nel 1875 divenne socio della Reale Accademia Raffaello di Urbino e nel 1881 prese parte all’Esposizione di Firenze. Fu invitato anche all’esposizione Nazionale di Belle arti di Bologna nel 1888 e all’Esposizione Triennale dell’Accademia di Milano.

Tra le commissioni di maggior rilievo, il dipinto raffigurante Canossa realizzato in occasione del giubileo di papa Leone XIII.