Giovanni Fontanesi
Marina

Giovanni Fontanesi
Marina

Giovanni Fontanesi (Reggio Emilia 1813 – 1875)
Marina
olio su tela

L’opera
Nelle vedute tirreniche Giovanni Fontanesi si concentra prevalentemente sulla resa degli effetti luministici.

I suoi paesaggi, pervasi da una luce rosata, sono descritti in modo minuzioso e aderente alla realtà utilizzando tuttavia uno stile sintetico, fatto di poche pennellate. Il dipinto è con probabilità databile nella prima metà degli anni Quaranta.

L’autore
Giovanni Fontanesi, nipote di Francesco celebre scenografo della seconda metà del Settecento, ricevette la sua prima formazione da Prospero Minghetti e, grazie alla sua intercessione, si trasferìa Roma nel 1833, dove frequentò il gruppo degli artisti gravitanti intorno al fiammingo Martin Verstappen, da cui apprese un rigoroso metodo di indagine del ‘vero’, e il circolo artistico raccolto intorno alla figura del purista Tommaso Minardi. Compendio di queste esperienze può essere considerato il dipinto La Villa d’Este a Tivoli, in cui le annotazioni dal vero sono state ricomposte in studio secondo un impianto scenografico, scandito da quinte sceniche. Fontanesi prese a modello anche la produzione paesaggistica di Calame.

Fu autore anche di suggestive marine legate al suo trasferimento a La Spezia nel 1840 presso gli zii, per il mancato rinnovo della borsa di studio romana, dove si dedicò solo marginalmente alla pittura. Caduto in una crisi profonda, fu grazie alla mediazione di Adeodato Malatesta, direttore dell’Accademia di Modena, che ottenne nuove commissioni ducali e nel 1844 tornò ad esporre.

Nel 1845 fu nominato professore di paesaggio presso la Scuola di Belle Arti di Reggio. Tra le principali commissioni pubbliche, la realizzazione nel 1857 del sipario di comodo del Teatro Comunale di Reggio Emilia. In questa opera, così come nella sua produzione artistica a partire dalla fine degli anni Cinquanta, realizzata per lo più in studio, sembra riemergere una forte tendenza idealizzante.