Augusto Mussini
Omaggio a Platone

Augusto Mussini
Omaggio a Platone

Augusto Mussini (Reggio Emilia 1870 – Milano 1918)
Omaggio a Platone
olio su cartone telato

L’opera
Omaggio a Platone, scena antichizzante calata in una atmosfera simbolista e ambientata in uno spazio ideale, si rifà probabilmente a modelli pittorici del periodo simbolista di Cirillo Manicardi.

L’autore
La biografia di Augusto Mussini è senza dubbio una della più tormentate e affascinanti fra quelle dei protagonisti della scena artistica reggiana a cavallo tra Otto e Novecento.

Militante in età giovanile del partito socialista, si ritirò a vita monastica che interruppe a più riprese per inseguire amori terreni.

Si formò presso la Regia Scuola di Disegno per Operai, dove fu allievo di Gaetano Chierici. Nel 1890, fu collaboratore di Cirillo Manicardi per la decorazione di villa Bagnoli a Jano. Dello stesso periodo, anche il dipinto La Cooperativa Pittori, Decoratori e Imbiancatori di Reggio Emilia, caratterizzato da una precisa resa psicologica dei personaggi, in linea con una pittura realista di matrice sociale.

Il dipinto Gesù tra i cardi  è invece più vicino al divisionismo bolognese e alla pittura preraffaelita di Burne Jones, del quale aveva ammirato le opere durante il soggiorno a Roma, dove frequentò la libera Scuola del nudo e l’Accademia di Francia. Si trasferì poi a Firenze dal 1893 al 1896, per tornarvi nel 1902 come allievo dello scultore Libero Andreotti e promotore della rivista “Leonardo”. Partecipò nel 1898 all’esposizione di Torino e a due edizioni della Biennale di Venezia.

La vita di Augusto Mussini fu sconvolta da una contesa amorosa per una modella con l’amico e collega Giovanni Costetti, per cui simulò il suicidio e lasciò Firenze per rifugiarsi prima nel convento dei cappuccini di Trieste, poi in quello di Ascoli Piceno, dove decise di entrare nell’ordine terziario con il nome di Fra’ Paolo. Iniziò quindi la fase più mistica della vita dell’artista, in cui si dedicò quasi esclusivamente alla pittura di carattere religioso, lasciando molti esempi della sua arte nelle chiese del territorio marchigiano.