Cirillo Manicardi
Veduta di montagna

Cirillo Manicardi
Veduta di montagna

Cirillo Manicardi (Reggio Emilia 1856 – 1925)
Veduta di montagna
olio su tavola

L’opera
Noto principalmente per i dipinti di figura, Cirillo Manicardi si cimentò anche nella pittura di paesaggio, genere che a Reggio Emilia conobbe grande fortuna nel corso dell’Ottocento.

Per  questa Veduta di montagna l’artista ha scelto una inquadratura aperta, caratterizzata da un orizzonte rialzato e dall’assenza di quinte prospettiche e ha costruito la composizione sulla contrapposizione di due piani sovrapposti costituiti da un lato dal bianco delle montagne, che si fonde quasi con il cielo, e dall’altro dal colore bruno dei tetti. Il tutto è reso da una pittura di tipo sintetico ed è immerso in una atmosfera chiara e limpida.

L’autore
Cirillo Manicardi apprese i primi rudimenti del disegno presso la Scuola di Belle Arti di Reggio Emilia e si perfezionò all’Istituto d’Arte di Modena, dove realizzò per Adolfo Venturi alcuni disegni preparatori alle incisioni della serie La Regia Galleria Estense di Modena e conobbe la pittura del verismo-storico. Nel 1880, si recò a Firenze per completare il corso di studi alla locale Accademia ed ebbe modo di  confrontarsi con gli ambienti post-macchiaioli e con le sperimentazioni luministiche.

Il successo giunse con la tela Così va il mondo del 1883, presentata all’esposizione di Torino e ora conservata ai Musei Civici di Reggio Emilia.

Si perfezionò poi a Parigi, dove si trasferì nel 1887, aggiornandosi sulla nuova corrente simbolista. Tornato a Reggio fu nominato Accademico dell’Accademia di Modena e di quella di Bologna. Nel corso degli anni Novanta si dedicò prevalentemente alla produzione ritrattistica e a quella di impegno sociale con raffigurazioni del lavoro e del mondo contadino, che rispecchiano l’adesione al partito socialista.

Svolse parallelamente l’attività di decoratore, realizzando anche una serie di affreschi per la chiesa di San Prospero di Reggio Emilia nel 1885 e dal 1910 il progetto decorativo per la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. Suo il progetto per le decorazioni esterne, mai realizzate, di Palazzo del Monte.

Fu direttore fino al 1908 della Società Cooperativa Pittori di Reggio e insegnante per molti anni alla locale scuola di disegno, di cui divenne direttore nel 1911 in seguito alle dimissioni di Gaetano Chierici.