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‘Lab 4.0’, scuola e occupazione

Ha preso forma il “Laboratorio Territoriale per l’occupabilità Lab 4.0”. Il progetto, promosso e coordinato da Unindustria Reggio Emilia, è sostenuto da Comune e Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Università di Modena e Reggio Emilia, Cciaa, Cis Scuola per la gestione d’impresa, Fondazione Its Maker, Fondazione Rei e diverse imprese reggiane. Capofila è l’Istituto Nobili di Reggio Emilia.

Uno dei principali obiettivi del Laboratorio, presentato alle scuole, sarà allineare la domanda di profili professionali da parte del sistema produttivo e l’educazione ricevuta dai ragazzi. Si tratta quindi di integrare le competenze chiave, come creatività, innovazione e conoscenze digitali, per ottenere una formazione coerente con le specificità produttive del territorio.
Le nuove tecnologie stanno cambiando in maniera radicale la vita quotidiana di cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche. S’impone dunque di sfruttare le potenzialità che offrono come volano di crescita e competitività per l’intero sistema produttivo, favorendo la digitalizzazione delle filiere industriali locali.
Alla base di ‘Lab 4.0’ c’è infatti l’intento di mettere a disposizione del mercato del lavoro capitale umano qualificato, competente nell’innovazione e nelle tecnologie
In quest’ottica, le sfide che attendono la nostra comunità rendono necessario che la scuola fornisca agli studenti le competenze necessarie a muoversi in un contesto in costante Si tratta dunque di favorire la diffusione di competenze digitali e formare i giovani nelle materie Steam, science, technology, engineering, arts, mathematics.
Un altro punto saliente su cui interverrà ‘Lab 4.0’ è quello delle pari opportunità. Il divario tra formazione maschile e formazione femminile in cultura digitale è una forbice aperta che va chiusa e proprio per questo ci si propone di organizzare attività specifiche per un pubblico femminile.

Il Laboratorio territoriale, che avrà sede in via dell’Abbadessa a Reggio Emilia nell’ex Casa dello Studente,  diventerà un polo di eccellenza, teso a ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro. A confrontarsi e a creare sinergie, anche attraverso specifici progetti di ricerca e sviluppo, saranno rappresentanti del sistema universitario, della formazione e del mondo del lavoro.

“Siamo molto soddisfatti di presentare alla città questo nuovo spazio pubblico di 500 metri quadri ubicato in centro storico ed interamente dedicato alle scuole superiori. Questo laboratorio sarà luogo di incontro, di sperimentazione e di pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni, tecnologiche, sociali, individuali. – commenta il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – Sarà uno spazio dedicato principalmente alle scuole, ma a disposizione del territorio, uno spazio in cui gli studenti, coordinati da personale tecnico scolastico e con la partecipazione del sistema produttivo locale, potranno realizzare laboratori didattici, simulazioni ed utilizzo di nuove tecnologie. Un luogo aperto anche oltre l’orario scolastico per stimolare competenze, crescita professionale, ricerca didattica e tecnologica. Uno laboratorio che nasce da una virtuosa collaborazione pubblico-privato e che mette in valore competenze professionali e un’offerta formativa coerente con le vocazioni del territorio per favorire una più puntuale ed efficace occupazione dei giovani. Un investimento, quello sui giovani, a cui crediamo molto”.

“L’avvio dell’esperienza del Laboratorio territoriale nasce da una profonda condivisione delle sue finalità da parte delle scuole superiori reggiane, dalle quali ha avuto impulso per raggiungere, tutte insieme, questo obiettivo ambizioso. La Provincia ha contribuito al progetto con le proprie competenze nell’ambito della propria funzione di programmazione dell’offerta formativa, da sempre svolte con particolare attenzione alla coerenza tra l’offerta di istruzione superiore e il fabbisogno del mondo del lavoro – dice il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni – Il nuovo Lab 4.0 rappresenta una opportunità per tutti i nostri studenti che vi potranno svolgere attività laboratoriali utili a qualificare ulteriormente le competenze in uscita dalle superiori, affinché la loro formazione intrecci sempre di più le specificità produttive delle aziende reggiane, favorendo l’occupazione, ma soprattutto il successo dei loro progetti di vita”.

Per la dirigente scolastica dell’Istituto Nobili, Elena Guidi: “Quello che si sta realizzando è una testimonianza di come il mondo della scuola sia indispensabile per lo sviluppo e la crescita professionale degli studenti, ma anche soggetto attivo per favorire la ricerca e, conseguentemente, la competitività delle aziende del nostro territorio. Un modo per diffondere innovazione di qualità nel territorio, a vantaggio di tutti”.

“Questa è un’iniziativa nella quale crediamo molto, dove abbiamo investito risorse economiche significative e che ci vedrà impegnati con la rete delle scuole in uno sforzo organizzativo e progettuale intenso – dichiara il presidente di Unindustria Reggio Emilia, Fabio Storchi – Il laboratorio sarà una vera e propria palestra dove i giovani potranno sperimentare quanto appreso in aula e acquisire nuove competenze, ma anche uno spazio di incontro fra mondo della scuola, della formazione e sistema produttivo. Un incontro auspicato e promosso dall’Associazione con convinzione, che qui trova concretezza: siamo certi che la reciproca contaminazione, che è il plusvalore determinante, avrà ricadute positive per le imprese e per il territorio”.

“L’investimento a favore dei giovani e degli studenti è una costante nelle nostre scelte e nei nostri orientamenti – ha detto Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori – E credo che, oggi più che mai, sia necessario un grande impegno da parte di tutte le forze in campo per colmare il divario tra il nostro Paese e il resto d’Europa rispetto all’occupazione giovanile. Favorire l’accesso al mondo del lavoro ed ampliare le opportunità per i nostri ragazzi è indubbiamente una priorità. Questo Laboratorio è una grande occasione per concentrare risorse e competenze tese ad incentivare l’accesso al mondo del lavoro e a nuove professioni per gli studenti del nostro territorio”.

Diversi i settori coinvolti, dal meccatronico a quello dell’automazione industriale, dal digitale all’audiovisivo. Fra i 58 progetti finanziati a livello nazionale nell’ambito del bando del Miur dedicato ai “Laboratori Territoriali” previsto dalla legge Buona Scuola, l’iniziativa conta sull’adesione di numerosi partner, istituti di secondo grado e partner pubblici e privati. A fronte di un valore economico complessivo di stimato in un milione e 200 mila euro, il finanziamento a fondo perduto garantito dal Miur è pari a 750 mila euro, mentre il restante valore è garantito dai sostenitori pubblici e privati attraverso contributi economici, messa a disposizione dei locali dell’ex Casa dello Studente e di disponibilità di risorse umane.

chi fa parte del progetto

Fanno parte della Rete, con il capofila Istituto Nobili di Reggio Emilia, gli istituti di secondo grado proponenti, Pascal di Reggio Emilia, Gobetti di Scandiano, D’Arzo di Montecchio, Russell e Carrara di Guastalla, Einaudi e Convitto nazionale Corso di Correggio. I partner pubblici e privati: Unindustria Reggio Emilia, Comune e Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Unimore, Cciaa, Cis Scuola per la gestione d’impresa, Fondazione Its Maker e Fondazione Rei.