News

un palazzo per la comunità

Un luogo ritrovato dopo un accurato restauro, un luogo vissuto da persone di ogni età, soprattutto giovani. Palazzo da Mosto apre le porte a molteplici attività e si configura come un polo d’attrazione per educazione e cultura.

Uno studentato, una scuola, mostre, concerti, danza, incontri pubblici. E da oggi anche aule didattiche dell’Istituto Musicale Peri-Merulo. Lo splendido complesso rinascimentale che comprende anche l’attiguo Palazzo delle Ancelle, nel cuore del centro storico di Reggio Emilia, è stato acquisito e ristrutturato dalla Fondazione Manodori per essere messo a disposizione della comunità.

Dopo l’ingresso di questi giorni dell’Istituto Peri, la Fondazione Manodori ha concluso il percorso per il pieno utilizzo del palazzo, iniziato dopo il recupero, durante il quale aveva coinvolto enti, istituzioni e cittadini del territorio reggiano.

Questa mattina si sono incontrati a palazzo il presidente della Fondazione Manodori, Romano Sassatelli, il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, l’assessore ad Educazione e Conoscenza, Raffaella Curioni, il rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro, il direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Peri-Merulo, Marco Fiorini, il direttore di Fondazione Palazzo Magnani, Davide Zanichelli, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo A.S. Aosta di Reggio Emilia, Elena Ferrari, per presentare insieme l’impegno comune teso a realizzare uno spazio polivalente, ampiamente fruibile.

“Palazzo da Mosto esprime a pieno il valore dell’educazione e della cultura, che fanno parte di una vocazione specifica della nostra collettività e anche della Fondazione Manodori – ha detto il presidente, Romano Sassatelli – In quest’ottica, diventa un’opportunità per arricchire la vita sociale e culturale del centro storico di Reggio Emilia e un’occasione per attivare una rete di relazioni e promuovere la coesione sociale per tutta la nostra comunità”.

Nella fase di riapertura degli istituti scolastici, a Palazzo da Mosto sono state allestite sei aule per alunni delle medie inferiori di istituti reggiani. Un modello di ‘scuola diffusa’, coordinato dal Comune di Reggio Emilia, per tornare in aula in questa fase di emergenza sanitaria, rispettando i necessari presidi e le misure di sicurezza e di distanziamento sociale.

“Pochi luoghi, come Palazzo da Mosto, racchiudono in sé i tanti significati che, a partire dalla scuola, dall’alta formazione, dalla cultura e dall’arte fanno della città di Reggio Emilia un laboratorio sempre in evoluzione fra discipline che si incontrano e si arricchiscono l’un l’altra, nel tentativo di dialogare fruttuosamente, evolversi e crescere – afferma il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – Grazie all’impegno della Fondazione Manodori, questo palazzo bellissimo e centrale nella città è oggi al tempo stesso protagonista dell’esperienza della scuola diffusa, sede dei corsi del Peri-Merulo, punto di riferimento degli studenti dell’università e di tutti gli appassionati reggiani, e non solo, di arte”.

“Nel ‘fare insieme’ come tratto distintivo della reggianità c’è al tempo stesso il confronto fra istituzioni ed enti, la voglia di misurarsi con le sfide della contemporaneità e la consapevolezza che dando continuamente sostegno alla cultura e al sapere riusciremo a trovare la giusta rotta per uscire dalle difficoltà globali che viviamo a causa del Covid ancora più forti”.

“In questa situazione di emergenza, in cui la scuola rimane un presidio dove vivere la socialità, – ha aggiunto Elena Ferrari, dirigente dell’istituto Aosta – la necessità di popolare spazi diversi da quelli abituali si sta traducendo in una esperienza nuova che ha messo in circolo le ragazze e i ragazzi della nostra scuola, insieme alle loro famiglie. La città e la rete che si sono costruite intorno a questo progetto di scuola diffusa offrono un contributo significativo al rafforzamento del ruolo educativo e formativo che la scuola, anche al di là delle aule, può interpretare. Per la nostra scuola la possibilità di abitare questi spazi è un’occasione di crescita e di arricchimento, che stiamo cercando di tradurre, grazie ai docenti e alla collaborazione con le famiglie, nell’opportunità di scoprire un nuovo modo di connetterci con la realtà”.

La novità di questi giorni è l’apertura di sale per lezioni e studio per l’Istituto Peri, che ha la sede principale proprio dall’altra parte della strada. Una contiguità che favorisce la collaborazione e la condivisione di intenti.

“Questo ulteriore fattivo sostegno da parte della Fondazione, – ha detto Marco Fiorini, direttore dell’Istituto Musicale – che ringraziamo anche per il consolidato contributo annuale ai nostri progetti, permette lo svolgimento in sicurezza delle lezioni collettive dei nostri studenti che possono così godere di spazi belli, più ampi e meglio organizzati. Lo sviluppo che ha avuto l’Istituto in questi anni, in particolare nella fascia universitaria dell’Alta Formazione Artistico musicale, richiedeva l’adeguamento strutturale consono e la Fondazione, che da sempre condivide i nostri intenti, ha prontamente accolto la nostra richiesta”.

Palazzo delle Ancelle è invece una ‘casa per gli studenti’ in una città universitaria. La struttura, inaugurata due anni fa, è sempre a pieno regime ed ospita fino a venticinque persone, in genere studenti che vengono a Reggio Emilia per frequentare sia corsi universitari, che corsi di specializzazione e formazione e lavoro.

Da qualche anno, l’ala nobile del palazzo è sede di mostre, organizzate dalla Fondazione Palazzo Magnani, proposte collaterali e didattica per gli studenti. Ospita inoltre rassegne in cui s’incontrano danza, musica, arte, storia, letteratura e si trasforma in palcoscenico per ballerini e musicisti, in collaborazione con I Teatri e Fondazione Nazionale della danza/Aterballetto.

Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani, ha spiegato che “con Fotografia Europea è stata inaugurata, nella primavera del 2015, la programmazione di mostre ed eventi a Palazzo da Mosto. Da allora le sue sale e il cortile fanno da cornice ai più importanti progetti di Fotografia Europea, alle serate estive dedicate alla poesia e alla musica, a mostre di arte contemporanea e alla contaminazione tra i diversi linguaggi artistici, come nel caso di In/Finito e Maps 1:610, produzioni inedite dove fotografia e pittura hanno dialogato con la danza. Lo spirito del luogo, fortemente marcato dalla passata vocazione educativa, fa di Palazzo da Mosto il luogo ideale dove sviluppare attività didattiche e formative legate alle arti visive”.