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terzo polo per Unimore

Reggio Emilia ha tre poli universitari. Diventa realtà il progetto Unimore 2020 che, partito da un incontro avvenuto due anni fa tra comune e diocesi di Reggio Emilia, in poco tempo tempo si è trasformato in un impegno corale che ha coinvolto numerose realtà pubbliche e private del territorio. L’edificio A dell’ex seminario vescovile è stato consegnato all’Università di Modena e Reggio Emilia, diventando la terza sede per l’ateneo reggiano.
L’imponente ristrutturazione dell’immobile, iniziata nel 2019 e proseguita senza interruzioni nonostante l’emergenza sanitaria, ha dato vita ad una struttura che ospiterà circa duemila persone.
Fino ad oggi sono stati investiti sull’operazione 7,7 milioni di euro. L’obiettivo era quello di rendere fruibile alla città una struttura di dimensioni rilevanti e situata nel cuore di Reggio Emilia. Il modo migliore per farlo è stato dedicarlo a luogo di cultura e formazione per i giovani studenti universitari.

“Il progetto di riqualificazione dell’ex seminario in viale Timavo è uno straordinario risultato – ha spiegato Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura e agroalimentare, intervenuto anche per portare il saluto del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – che ha visto coinvolte le forze migliori della città e della provincia. La regione ha partecipato con un importante contributo di 500mila euro, nel solco di una strategia condivisa in tutto il territorio regionale di sostegno alla formazione, al sapere, ai giovani, e compiendo una grande operazione di rigenerazione urbana. Con l’ex seminario trasformato in università, la città di Reggio Emilia acquista il terzo polo dopo la sede di Palazzo Dossetti all’ex caserma Zucchi e la riqualificazione del Campus San Lazzaro”.
“La nostra terra – ha proseguito Mammi – ha una caratteristica unica: sappiamo portare a termine i risultati con efficacia e sappiamo farlo condividendo strategie e obiettivi. Credo di dover porgere doverosi ringraziamenti a Sua Eccellenza il vescovo mons. Massimo Camisasca per aver avuto la lungimiranza del valore di un progetto di tale portata per la città, al comitato Reggio Città Universitaria e al suo presidente Mauro Severi, alle altre istituzioni coinvolte, a tutti i donatori pubblici e privati, ai tecnici e alle maestranze che hanno portato a casa questo bel risultato in un tempo perfetto”.

“La consegna del primo lotto del nuovo polo universitario – ha riferito il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni rappresenta un segnale di speranza per la nostra comunità, chiamata ad affrontare questi difficili mesi di emergenza sanitaria. Lo è per il rispetto del cronoprogramma, nonostante proprio la complessità del momento, che conferma come, anche in Italia ed anche oggi, sia possibile lavorare bene, onorando tempistiche ed impegni. Lo è per il livello di eccellenza di questo ambizioso piano di riqualificazione del sistema educativo ed urbano di una parte importante della città che oggi inizia a vedere la luce e che, da domani, inizierà ad ospitare i giovani, e dunque il futuro, di tutta la nostra provincia, e non solo”.

“La terza sede universitaria di Reggio Emilia è realtà. Un fatto di importanza determinante per il futuro di una città che vuole impostare il proprio domani sul sapere e sulla conoscenza e che, al contempo, ha a cuore il riuso di spazi prestigiosi quali sono quelli del seminario. – ha affermato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – Questa operazione ha radici antiche, si è concretizzata con una serie di atti della giunta comunale già diversi anni or sono ed è nata grazie al confronto sincero, collaborativo e improntato al bene pubblico, che abbiamo instaurato da tempo con il vescovo della nostra città, monsignor Massimo Camisasca, che ringrazio. Dal dialogo con la curia e con l’ateneo di Modena e Reggio Emilia ha preso il via questa straordinaria avventura, che arriva in porto felicemente. Al tempo stesso voglio ringraziare gli enti pubblici, regione e provincia in testa, per aver sostenuto la terza sede universitaria di Reggio al seminario, e la città diffusa, le associazioni di categoria, i tanti attori del mondo economico che con sensibilità e lungimiranza sono stati al nostro fianco”.

Mauro Severi, presidente del comitato Reggio Città Universitaria, ha dichiarato: “Nonostante la pandemia, non abbiamo subito ritardi sul nostro programma di lavori e di questo andiamo molto fieri. Gli step che avevamo programmato e che fin dal principio erano per noi la risposta alla fiducia dei nostri committenti sono stati rispettati. Quello di oggi è un primo, importante passo. Ci auguriamo che da domani i lavori possano proseguire allo stesso ritmo. Nel convinto sostegno generalizzato di cui abbiamo avuto testimonianza c’è il motore di una nuova cultura professionale e la forza di un nuovo sviluppo delle competenze a disposizione delle imprese, la spinta tangibile di un’apertura nazionale e internazionale da parte di Reggio Emilia”.

“Il recupero del seminario vescovile di Reggio Emilia – ha commentato il rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro – oltre a rappresentare un’importante opera di riqualificazione urbanistica di uno spazio adiacente al centro cittadino, segna la sua restituzione ad una funzione attiva nello sviluppo sia culturale sia formativo del territorio. Con l’ingresso dell’università in questi spazi, dove troveranno sede aule e laboratori per attività didattiche, un auditorium, studi di docenti e una residenza per studenti, prende corpo attraverso questo terzo polo l’idea di quella ‘città universitaria’ immaginata e sottesa nell’accordo firmato recentemente col comune di Reggio Emilia”.

Ha proseguito il rettore: “Nella curia di Reggio Emilia abbiamo trovato un attore fondamentale e attento a cogliere le nostre esigenze e nel comitato Reggio Città Universitaria un interlocutore puntuale e competente nel soddisfare l’urgenza di poter disporre in tempi brevi di questa struttura, divenuta fondamentale e indispensabile per la grandissima crescita di iscritti della sede reggiana di Unimore. Accogliere un numero crescente di studenti e studentesse in spazi e luoghi adeguati è un compito che come Unimore ci siamo assunti con responsabilità perseguendo, costantemente, l’obiettivo di un ateneo di qualità, radicato nel territorio e con lo sguardo, al contempo, aperto al contesto nazionale e internazionale”.

“Fino nella struttura architettonica ideata da Enea Manfredini questo edificio è una casa di luce. Per molti anni questa luce ha accompagnato la formazione dei giovani che si preparavano al sacerdozio. Ora, divenendo polo universitario, esso non dismette, ma anzi continua e approfondisce la sua vocazione educativa investendo con la sua luce e la sua storia nuove generazioni di giovani che si preparano a guidare e servire il nostro Paese. – ha dichiarato monsignor Massimo Camisasca, vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla –  Mi auguro che il fondamento cristiano di questo complesso assieme alla memoria della donazione e del servizio di tutti coloro che negli anni passati hanno studiato e vissuto tra queste mura possano contribuire a ispirare i cuori di coloro che abiteranno questo edificio, aprendoli alle dimensioni più profonde e vere dall’esistenza”.

Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori, ha commentato: “La creazione di questo nuovo polo universitario è un’opportunità straordinaria per la nostra comunità. Risponde ad un bisogno, promuove il sistema formativo locale, si configura come un luogo in grado di incentivare le relazioni e la coesione sociale. Si tratta inoltre di un progetto corale, di cui fa parte anche la Fondazione Manodori al fianco di tante realtà pubbliche e private per poter contribuire, insieme, a cambiare il volto della nostra città, incentivando le occasioni di incontro e di crescita”.

Fabio Storchi, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, ha riferito: “Siamo particolarmente lieti di vedere rafforzata la presenza nella nostra città dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con il recupero dell’ex Seminario diocesano e la creazione del terzo polo dell’ateneo a Reggio Emilia. Al vescovo Massimo Camisasca va la nostra riconoscenza per aver saputo immaginare per l’edificio, con generosità e lungimiranza, un futuro al servizio della comunità”.

“Un complesso simile realizzato nel giro di un anno è un vero miracolo – ha affermato Stefano Landi, past president della Camera di Commercio di Reggio Emilia – e questo è stato possibile grazie alla generosità di tanti, una caratteristica per cui Reggio si è sempre distinta e continua a farlo. Il fatto di avere un centro nevralgico della cultura in centro città sarà sicuramente di grande beneficio per la nostra economia, nonché per il senso di comunità che questa realtà sempre dimostra di avere”.

L’intervento di restauro
L’intervento di restauro è diretto dall’Ente Seminario ed è suddiviso in quattro lotti. Il lotto A, consegnato oggi, ha coinvolto tutti i piani dell’ala nord su viale Timavo, da quello rialzato fino al terzo piano, per la realizzazione di 1.032 posti aula e 160 postazioni di lavoro. Un auditorium da 293 posti è stato edificato al posto dell’ex refettorio sotto l’atrio, mentre l’area del seminterrato dell’ala nord è stata destinata a foyer, ai servizi Centro elaborazione dati e alle sotto-centrali impianti, mentre l’area del seminterrato nell’ala sud è destinata a centrale termica.

Il progetto
Il progetto Reggio Città Universitaria è nato nell’aprile 2018, quando il Vescovo Camisasca annunciò la sua decisione di mettere a disposizione della comunità reggiana l’immobile del Seminario Vescovile di viale Timavo, firmato dall’architetto Enea Manfredini e inaugurato il 24 novembre 1954, al fine di aprire un nuovo polo universitario. Seguirono la firma di un protocollo d’intesa tra la Diocesi, il Comune di Reggio Emilia e l’Università di Modena e Reggio Emilia per l’attivazione dell’iter di progettazione esecutiva e la raccolta di adesioni tra enti pubblici e privati, aziende e istituzioni della città di Reggio Emilia, al fine di raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione. Il 20 dicembre 2018 fu costituito il Comitato “Reggio Città Universitaria”, di cui è stato eletto presidente Mauro Severi.