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cento tesori della Panizzi

Chi accumula libri, accumula desideri. E i libri sono ostinati. Uniscono, creano legami, tra loro e tra chi li legge e li ama. Una biblioteca pubblica è un luogo che conserva beni preziosi e ne permette l’accesso e la condivisione.

A questo spazio comune è dedicato il volume Cento tesori della Biblioteca Panizzi, promosso dalla Fondazione Manodori, che sarà presentato domani 27 novembre alle ore 10,30 nell’Aula Magna Manodori dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
La pubblicazione, a cura di Giordano Gasparini, Alberto Ferraboschi, Lucia Barbieri, conduce il lettore a riscoprire la biblioteca di Reggio Emilia a partire dalla storia e dalla ristrutturazione di alcuni spazi. Presenta inoltre una galleria di testi, fotografie, cartoline d’epoca e altri materiali che la biblioteca custodisce. Cento tesori che rendono l’idea di un ricco ed articolato patrimonio che attraversa epoche diverse e tiene conto delle moderne tecnologie di conservazione.
Probabilmente, chi volesse capire e conoscere una città o un territorio dovrebbe entrare nella sua biblioteca e decodificarne la storia, l’intreccio di vicende e valori comuni, le dinamiche interne.
La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia è il ‘codice’ della nostra comunità, la memoria condivisa, custodisce indizi e prove di tutto quello che ha contribuito a creare la nostra identità.

“A questo si vuole rendere omaggio con il volume che la Fondazione Manodori ha promosso – ha detto il presidente, Romano Sassatelli – e che ci sollecita alla scoperta, o alla riscoperta, di un luogo intriso delle tracce del nostro passato, ma decisamente orientato verso il futuro.

Un biblioteca pubblica è uno spazio rivoluzionario, non solo per il servizio che rende ai cittadini, il libero accesso alle informazioni, la cura con cui preserva libri, foto e altri giacimenti. É una garanzia di socialità, di messa in rete di idee, pensieri, sentimenti. La nostra biblioteca è un valore e crea valore. I tesori della Biblioteca Panizzi sono la nostra imprescindibile ricchezza, da difendere e soprattutto da conoscere”.
Tra questi, alcuni che la Fondazione Manodori ha dato in custodia alla Panizzi perché avessero le cure adeguate e soprattutto per permetterne la conoscenza e l’accesso ad un ampio pubblico.
In particolare, un fondo nato da un lascito del collezionista reggiano, Elio Monducci, e una raccolta di immagini, cartelloni, lettere dell’attrice reggiana Maria Melato.

“Riteniamo che investire in cultura – ha concluso Sassatelli – contribuisca a costruire, di questi tempi a ‘ricostruire’, la nostra società su basi più solide, a consolidare l’identità collettiva, a creare occasioni di incontro e di scambio. Che possa anche essere un antidoto contro l’intolleranza e la chiusura”.

Il volume verrà distribuito per una raccolta fondi per le attività dello Spazio Giovani della Biblioteca Panizzi.

INFO 0522430541 bellei@fondazionemanodori.it