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progetto pancreas

Sarà una maxi clessidra installata nell’atrio del Core, all’Arcispedale di Reggio Emilia, a ricordare che il tempo per la ricerca e per la cura è prezioso. Apro, associazione per lo studio e le malattie dell’apparato digerente, ha dato il via ad una campagna di raccolta fondi e sensibilizzazione per prevenire il tumore al pancreas, una delle forme più aggressive di patologie oncologiche.

Nell’iniziativa sono coinvolti i reparti di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva,  Medicina Gastroenterologica e Radioterapia Oncologica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova ed è sostenuta da Fondazione Manodori e Crédit Agricole.

“Abbiamo di recente rinnovato il sito di Apro – ha spiegato il presidente Giovanni Fornaciari –  perché sia punto di raccolta di tutte le informazioni e i progetti attuali e futuri che vedono coinvolta Apro. Sarà inoltre luogo di elezione per le donazioniche chiunque vorrà fare. I reggiani sono persone generose, lo hanno dimostrato in tantissime occasioni e, ne sono convinto, non mancheranno di farlo nemmeno in questa”.

Fausto Nicoli, direttore della nuova azienda Usl di Reggio Emilia ha aggiunto alcune riflessioni. “Veniamo da un 2017, che è stato un anno ‘vissuto pericolosamente’ da parte nostra, con una fusione di due aziende. Inoltre, negli ultimi quattro anni, siamo stati primi a livello di sanità regionale per tre anni e un altro secondi, dietro solo all’Ospedale Rizzoli di Bologna. Di questo ringrazio una volta di più i 7500 professionisti che quotidianamente lavorano nel nostro ospedale. La seconda è una riflessione di tipo personale: sono un medico da 35 anni e l’ho fatto sempre a Reggio Emilia. Credo che Reggio sia unica rispetto ad altri territori per quel fortissimo senso di comunità che va oltre i legami e le regole della società. A Reggio Emilia, la richiesta è quella di poter ottenere cure dal settore pubblico, quando, altrove, ormai, la sanità privata è l’entità dominante. Questo è il risultato di un grande capitale sociale, formato da fondazioni e associazioni di cui Apro è un soggetto importantissimo. I tempi sono difficili, complicati. La grande sfida del sistema sanitario pubblico si chiama sostenibilità, e solo noi, a Reggio Emilia, nell’intero panorama nazionale, stiamo tenendo in piedi un sistema sanitario ‘universalistico’. Eppure è in giornate come questa dove sentiamo forte la sinergia di associazioni come Apro, la banca, le fondazioni, come la Manodori, che ci spingono a lavorare  con rinnovate prospettive, perché non ci sentiamo soli rispetto alle sfide che affrontiamo quotidianamente”.

Romano Sassatelli, direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva,ha fatto capire perché la prevenzione e soprattutto il tempofanno la differenza quando si parla di tumore del pancreas. “In Italia sono 13.500i casi di tumore al pancreas stimati nell’anno 2016. A Reggio Emilia si parla di 1.301 nuovi casi tra il 2008 e 2016. Il tumore del pancreas rappresenta la quarta causa di morte tra i vari tumori conosciuti nei paesi industrializzati e si prevede che entro il 2030 possa diventare la seconda”.

“Perché il tempo è importante? – prosegue il Dottor Sassatelli –  Perché i dati ci dicono che il40% dei casiviene scoperto quando il tumore è già in uno stadio avanzato, il 20% degli stessi è operabile, e solo un3/6%delle persone sopravvive dopo i cinque anni dalla diagnosi. Noi vogliamo invertire questa tendenza. Ecco quindi che l’obiettivo di questa campagna di sensibilizzazione è quello di supportare l’informazione sulla malattia.  Lavorare sulla prevenzione. Potenziare e acquistare nuove tecnologie. Traguardi ambiziosi, ma che nell’ambito della nostra sanità reggiana, dove l’eccellenza non è un vanto ma una realtà, riteniamo raggiungibili”.

“Il pancreas – ha proseguito Cinzia Iotti, vicepresidente Apro – è collocato nella parte alta dell’addome. Quando noi respiriamo, questi organi hanno un movimento. Colpire un bersaglio che si muove è difficile ed il rischio è di non colpirlo affatto. I compressori addominali servono per creare una pressione sulla parte alta dell’addome e contrastare il movimento del diaframma, e quindi degli organi che si muovono. Se mi chiedete se queste macchine risolveranno il problema del tumore del pancreas, la risposta è no. Ci sono, tuttavia, tante azioni che messe assieme possono far sì che una soluzione possa effettivamente essere trovata. Siamo fiduciosi che un tassello alla volta riusciremo a scardinare il cuore di questa malattia. Il tempo, poi, ci dirà quello che siamo riusciti a fare”.

A seguire l’intervento di,Roberto Ghisellini, Vice Direttore Generale di Crédit Agricole. “Una grande banca, come la nostra, deve avere la capacità di restituire quello che il territorio dà. Inoltre, abbiamo una spiccata sensibilità per tutti quei progetti che coltivano un obiettivo di eccellenza, che siano in grado di dare una prospettiva etica e sociale per il territorio, cercando costantemente l’eccellenza. Noi dobbiamo dare concretezza alle idee e essere degli ‘acceleratori’ e aggregatori di progetti perché si concretizzino. L’aggregazione in un territorio come questo è facile, perché la comunità di Reggio Emilia risponde sempre magnificamente”.

Gianni Borghi, presidente di Fondazione Manodori ha espresso, come cittadino e rappresentante della Fondazione, “La soddisfazione e l’orgoglio di ciò che sta avvenendo nella sanità reggiana. Da anni la Fondazione è al fianco dell’Ospedale di Reggio, ed ora dell’Ausl per l’acquisto delle tecnologie più avanzate. Nelle erogazioni a favore della salute pubblica, abbiamo concentrato le nostre risorse sulle tecnologie più rilevanti esistenti al mondo. Possiamo installare delle ‘Ferrari’perché siamo assolutamente convinti che nella sanità reggiana ci siano ‘piloti da Formula 1’, professionisti competenti ed appassionati ogni giorno affrontano side grandi e piccole. Non potevamo quindi mancare da questo progetto al fianco di Apro e, ancora una volta, dell’Arcispedale”.

APRO onlus
Apro promuove e organizza iniziative in campo sociale e scientifico a Reggio Emilia e provincia, raccoglie fondi per sostenere progetti da realizzare per l’Arcispedale Santa Maria Nuova–Irccs e aggrega volontari.

Dalla sua fondazione, l’associazione ha raggiunto l’importante cifra di 7 milioni di euro raccolti,  contribuendo all’acquisto di materiale tecnologico di alto valore ed anche alla formazione di giovani professionisti in discipline diverse.

È inoltre impegnata in attività di educazione e informazione sanitaria rivolta alla comunità della provincia di Reggio Emilia.

La sua mission è quella di offrire alla cittadinanza un’assistenza di alto livello, innovativa e fornita in ambienti accoglienti e confortevoli. Da sottolineare, la presenza di un quar code su alcuni mezzi di comunicazione che utilizzando l’app apposita che porta direttamente al sito di Apro per poter donare immediatamente.